Un intervento del Presidente di Anteas Cavalletti pubblicato da Avvenire

Impedire lo scontro generazionale

Un intervento del Presidente di Anteas Cavalletti pubblicato da Avvenire

13/03/2023

Impedire lo scontro generazionale e battere i teorici del «nonnicidio»

 

 

Caro direttore, vorrei tornare a riflettere su un bell’editoriale di Riccardo Maccioni che “Avvenire” ha dedicato lo scorso 17 febbraio a chi teorizza il “nonnicidio”.

Nei giorni scorsi, infatti, il “New York Times” ha pubblicato l’articolo di un economista di origine nipponica, Yusuke Narita, docente a Yale negli Stati Uniti, che suggerisce al Giappone come rimedio all’esplosione dei conti pensionistici e come stimolo alla natalità in uno Stato con appena 1,34 nascite per donna, l’eliminazione fisica dei vecchi. Il sistema sarebbe quello del suicidio di massa, con il metodo del “seppuku”, rituale imposto ai samurai “disonorati” secondo il rigido codice d’onore di questi antichi guerrieri.

Nell’articolo si afferma che questo consentirebbe «ai più giovani di farsi strada negli affari, nella politica e in altri aspetti della società che la generazione anziana si rifiuta di lasciare». Dopo le tante reazioni negative, il professore ha in parte rettificato le sue dichiarazioni, ma ha avuto un aumento di migliaia di seguaci sui social.

L’odio genera sempre una claque, commenta Maccioni. Questa provocazione e gravissima, in quanto si inizia sempre così a costruire il consenso per la realizzazione di un piano orribile! Si insinua un dubbio, quindi – a poco a poco – lo si rafforza fino a quando ciò che prima sembrava follia appare normale e persino logico.

In Italia quest’operazione è iniziata con lo scontro generazionale, con l’allarme destato, oltre che dalla spesa pensionistica, da quella sanitaria. Una certa discussione sul fine vita può portare alla conclusione che la vita in certe condizioni non è più vita. La solitudine degli anziani, la povertà, le malattie, l’aumento dei non autosufficienti, solo per citare alcune situazioni, possono dare forza al progetto del “nonnicidio”. Io penso che tutto ciò non vada sottovalutato, soprattutto in una società dove sempre più il criterio dominante è il denaro.

Occorre una risposta decisa e forte che abbia al centro il valore della persona, a prescindere dalla sua età e condizione. Per questo i tanti interventi di papa Francesco di condanna della cultura (e della politica) dello scarto e sul valore degli anziani e del loro dialogo con i giovani sono fondamentali. Questa percezione del pericolo incombente e di una crescente urgenza di opporre un argine alla deriva, l’ha avuta – tra i primi – l’ex segretario dei pensionati Cisl, il compianto Gigi Bonfanti, quando decise di organizzare il Festival delle Generazioni.

Mi piace ricordare questa manifestazione, ma potrei dire che tutta l’attività che svolgono i sindacati pensionati va in questa direzione, perché aiutava ieri e può aiutare ancora oggi a tenere insieme – a partire dalla cultura, dallo spettacolo, dalla musica – le diverse generazioni. Bisogna permetterci, vecchi e giovani, d’incontrarci, di guardarci negli occhi, di stare uno accanto all’altro in armonia e pace e di pensare e realizzare insieme da cittadini un futuro più accogliente e giusto per tutti.

Loris Cavalletti

presidente di Anteas (Associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà)